Francesco Priolo, 57 enne ordinario di Fisica della Materia del dipartimento di Fisica e Astronomia, è il nuovo rettore dell’università di Catania.
Il quorum di 792 voti necessario per l’elezione è stato superato di quasi duecento preferenze. Hanno votato 1.021 tra docenti e studenti (il 76,48% sui 1.335 aventi diritto) e 676 unità di personale amministrativo pari al 54,65% dei 1237 aventi diritto. Priolo, lungamente applaudito all’atto della proclamazione, resterà in carica fino al 2025.
Il nuovo rettore, che ha avuto la meglio su Vittorio Calabrese nel secondo turno di votazioni dopo il ritiro della candidatura dei professori Salvatore Barbagallo, Agatino Cariola e Roberto Purrello in seguito all’esito della prima votazione, succede a Francesco Basile, dimessosi dopo essere stato interdetto dall’attività professionale dal Gip assieme ad altri otto docenti nell’ambito dell’inchiesta ‘Università bandita’ della Procura su presunti concorsi truccati.
“La mia emozione è immensa – ha detto Priolo subito dopo la proclamazione – sono commosso. Il nostro ateneo riparte. Ho chiaro il peso del compito che mi è stato affidato. La situazione è obiettivamente difficile, va ricostruito il rapporto di fiducia che da sempre abbiamo avuto con la città e che ora sembra essere perduto”.
Dal Movimento 5 stelle arrivano le critiche della deputata Simona Suriano: “Visto il ricorso pendente al Tar per chiedere la sospensione delle elezioni, e con la decisione del tribunale amministrativo attesa per metà settembre, sarebbe opportuno che il ministero attendesse proprio il responso del Tar prima di ratificare la nomina del nuovo rettore. Altrimenti si andrebbe incontro a un ennesimo pasticcio, squalificante per un ateneo già squalificato da trame, giochi di potere e ingerenze politiche. La fretta e il timing di queste elezioni sembrerebbero voler far passare in cavalleria una inchiesta giudiziaria che ha aperto uno squarcio devastante per la credibilità delle istituzioni accademiche”, afferma la pentastellata.
“La scelta del decano di indire le elezioni in pieno agosto – prosegue – è stata affrettata e poco avveduta. Scarsa partecipazione, scarsissimo interesse della città, chiusura a riccio dell’ateneo e ricorsi pendenti al Tar hanno minato una competizione elettorale che invece avrebbe dovuto tenersi all’insegna dell’inclusione, della trasparenza e della partecipazione. Insomma, queste elezioni balneari sono state un flop annunciato”.